PARLA CON ME di Lorenzo Visi

Bentornati.

La volta scorsa ci eravamo lasciati parlando delle caratteristiche legate alla proprietà di linguaggio.

SpeakSe volessimo fare un esempio, nel mercato assicurativo italiano, ben il 60% delle disdette dei contratti dipende dalla mancanza di chiarezza della scrittura, quindi da una cattiva comunicazione. Quando abbiamo un problema con il nostro partner, riusciamo a superarlo e a riportare la giusta armonia nella coppia solo parlando. Quando sul posto di lavoro si creano incomprensioni tra colleghi, nella maggior parte dei casi la responsabilità è da attribuire alla totale mancanza di comunicazione, o all’incapacità di utilizzare efficacemente il mezzo espressivo. Il concetto principale quindi è che la comunicazione è potere.

Tutti comunichiamo, è impossibile non comunicare, neanche se lo volessimo. Interessi economici, obiettivi diversi, mancanza d’interazione tra individui, sono tutti elementi che caratterizzano la nascita della realtà che stiamo vivendo. Una realtà fatta molto spesso di incomprensioni. Posso infatti dire che, ogni qualvolta nasce una incomprensione, a qualsiasi livello, la causa principale è proprio la mancanza di comunicazione o, meglio ancora, la presenza di una comunicazione non funzionale. Ritengo doveroso precisare questo aspetto. Non si tratta di una cattiva comunicazione, la quale di per sé non è mai né buona né cattiva, ma piuttosto di una comunicazione inefficace. È inefficace in quanto ci porta a risultati che non desideriamo. Qual è allora il vero problema? Semplice: non ascoltiamo per comprendere, ma per rispondere. È proprio così! Quando comunichiamo con qualcuno, siamo troppo attenti a preparare la risposta che dobbiamo dare invece di ascoltare ciò che ci viene detto.

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